Parlare di burocrazia in Italia è come evocare un mostro mitologico. I problemi e le lamentele si sprecano. C'è una sorta di rassegnazione in ognuno di noi quando siamo costretti a scontrarci con questa macchina infernale che dovrebbe organizzare persone e risorse per venire incontro alle esigenze dei cittadini mediante criteri di imparzialità, razionalità ed impersonalità. Più facile a dirsi che a farsi!
Il problema principale è a monte e risiede nell'assurda formulazione di molte leggi, negli aggiornamenti, nella contraddittorietà, e nell'ambiguità delle disposizioni normative.
Da questo primo male discende il secondo, legato all'interpretazione e all'applicazione dogmatica che molti burocrati ne fanno anche per paura di sbagliare.
Eppure per semplificare le cose basterebbe spesso solo un pò di raziocinio in più, ma nella pratica non è così. Analizziamo i vari elementi che dovrebbero essere le linee guida di una buracrazioa sana.
Imparzialità
Tutti i cittadini dovrebbero avere gli stessi diritti/doveri. Per esperienza diretta so che questo non sempre è vero. Sarà capitato anchea voi di presentare una pratica o una richiesta e constatare che invece si fanno differenze.
Razionalità
Parlare di razionalità e burocrazia si corre il rischio, che è quasi una certezza, di parlare di due cose completamente diverse e nettamente distinte. Quello che logica vorrebbe non si concilia mai con la burocrazia e viceversa. Gli iter burocratici sembrano scritti apposta per complicare la vita ai cittadini. I tempi e le modalità di presentazione di documenti/pratiche sembrano seguire un percorso ben delineato: rendere difficile ciò che è facile passando attravero l'inutile.
Impersonalità
La burocrazia dovrebbe essere impersonale, ciò non dovrebbe dipendere da chi la applica e da chi se ne serve. Un piccolo mea culpa dobbiamo farlo tutti quanti, burocrati e semplici cittadini. A volte interpretiamo a nostro piacimento e secondo le convenienze protocolli o moduli.
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